Lunedì 19 dicembre 2022 le classi del primo livello – primo periodo didattico della sede di Alcamo si sono recate al centro storico della città, visitando da vicino alcuni dei luoghi più significativi dal punto di visto storico ed artistico.
L’obiettivo era quello di far conoscere e descrivere i beni del patrimonio artistico e culturale, sensibilizzandone la tutela e la conservazione. I nostri allievi, per lo più di religione musulmana, hanno appreso con interesse, la storia e le origini arabe della città, recandosi al quartiere arabo, successivamente rinominato quartiere di “San Vituzzu”, in età medievale.
Già nel 1154, in un passo del Libro di Ruggero II, scritto dal geografo berbero Idrisi, la città di Alcamo veniva definita manzil ovvero “casale o gruppo di case” con terre fertili e un mercato florido. In tale periodo, tale casale veniva chiamato dagli arabi “Alqamah”.
Il centro storico era abitato da musulmani e suddiviso in quattro casali: San Vito, San Leonardo, Sant’Ippolito e San Nicolò (che in seguito divennero borghi feudali). Questi casali poi diventarono cristiani, a seguito dell’allontanamento dei saraceni disposto da Federico II di Svevia dopo alcune rivolte.
La Fontana di San Vito fu costruita dagli Arabi nelle vicinanze di una sorgente d’acqua, nel casale di Alqamah. Alla fine del Trecento l’abitato si concentrò attorno al Castello dei conti di Modica, mentre la fontana araba, con la costruzione del vicino abbeveratoio, divenne punto di transito per la pastorizia. 
Oltre all’interesse legato all’aspetto didattico, abbiamo potuto osservare, da parte degli alunni, un clima di convivialità. La scuola, ed in particolare il CPIA, da sempre esposto nella promozione delle diversità culturali e dell’integrazione sociale, diventa luogo di condivisione e di arricchimento culturale.